IL RIPOSO DI GIORGIO PRESSBURGER “Se tutti avessero solo dormito di notte, sai dove saremmo adesso?”
Giorgio Pressburger, insieme qui nella foto al più bello dei tanti caffè di Trieste, ci ha lasciato. Scrittore, uomo di teatro, ungherese, italiano, triestino, ebreo, ma soprattutto libero, come una foglia salda al suo ramo – di legno solido, di radici profonde come tutte le persone, rare, della sua schiatta. Giorgio veniva da una storia che ha fatto l’Europa, che da Mitteleuropa è stata Europa unita ante litteram, senza bisogno di trattati. Un’Europa plurale, dove si ignoran